Come costruire l’autostrada del Referral Marketing

Questa è la prima di una serie di interviste, che posterò sulla mia pagina.

Gli intervistati sono presone con storie personali e professionali da raccontare che oggi sono e sono stati miei clienti, fornitori, partner.

Non potevo che partire con questa mia nuova esperienza di editor di articoli con Alessandro Carrozzo, socio, partner, cliente, fornitore, compagno di esperienze, ma sopratutto amico, e  quel fratello minore che avrei voluto tanto avere.

Descriverlo non è facile sopratutto quando si deve raccontare una persona che ritenete importante, oso dire speciale.

Alessandro è una di quelle persone, che in questa fase della mia vita di quarantenne prossimo alla cinquantina, mi ha riempito l’esistenza con il suo diciamo essere multitasking .

Mi spiego meglio Alessandro è un Veterinario amante del mare (ha pure coordinato progetto universitario per la creazione in laboratorio di pesci “Nemo”), costruttore di chitarre, amante della fotografia, con il pallino dei video (è un fantastico Vlogger) che grazie allo studio e aggiornamento continuo nel campo del marketing aiuta gli imprenditori nel personal branding e nella realizzazione dei loro contenuti digitali.

La sua formazione universitaria, insieme alla passione dell’imparare, lo indirizzano quotidianamente nello studio, tanto che non soddisfatto delle sue “poche competenze”, negli ultimi 16 mesi ha conseguito la certificazione come trainer e coach Asentiv.

Dimenticavo, per passatempo Alessandro, dopo tutto questo, si diletta nel preparare il pane, cucinare piatti tipici della sua terra (Puglia), nel consigliare cosa comprare, come profondo conoscitore delle migliori varietà di whisky, nell’organizzare eventi e giochi medievali, nel essere bassista in una band the Blue Spirits.

Vi posso testimoniare e confermare che Alessandro è tutto questo, l’unica cosa che non ho verificato di persona, sono le sue doti di pescatore e lupo di mare…

Definirlo con una parola per me è semplice: Alessandro è Rock!

E viverlo da vicino è Rock!

Talmente rock da convincermi a sviluppare una collana di podcast da condividere con le persone che seguono questa pagina .

Questa intervista è nata  proprio da un momento di brain storming su come e con che cosa realizzare dei podcast.

Se dovessi annunciarvi la sua intervista direi:

Oggi son qui per intervistare Alessandro, “mio fratello minore” che in realtà mi fa da fratello maggiore… perché quello maturo tra Noi due, è Lui !!!

 121 Connection!!!

 

Ciao Alessandro …

Cosa fa un Brand Manager?

Bella domanda, se vuoi posso raccontarti quello che faccio io… Mi occupo di liberare persone e di cucire abiti. Scherzi a parte, la passione e la professione nell’ambito del branding nasce quando da piccolo ho capito che non necessariamente dovevo essere un bravo bimbo col grembiule uguale ai miei compagni. Sapevo di avere qualcosa di diverso che aveva un valore. Quando sei piccolo la famiglia vuole per te il massimo, vuole che tu studi per diventare un avvocato o un medico, vuole il posto fisso, una bella vita… l’unica cosa che non fa è chiederti se a te sta bene. Il fatto è che ci sono ancora adulti ed aziende vittime di queste attenzioni un po’ troppo premurose da parte dei genitori, della società, del proprio partner, adulti ed aziende che hanno un valore incredibile che, se liberato, li renderebbe ricchi dentro e fuori. Ecco il mio mestiere è quello di entrare in relazione con il cliente per definire insieme questo valore e strutturare al meglio il modo per raccontarlo al mondo. Un personal branding coach!

Perché ti piace il coaching?

Perché credo che ogni persona abbia gli strumenti per poter trovare la soluzione per sé, a volte accade purtroppo che non ne si abbia consapevolezza, quindi trovo molto bello che ci sia una persona che ti aiuti a trovarla. In questo modo entrambi guadagnano qualcosa, il cochee trova la sua risposta e la sicurezza di poter contare su se stesso, il coach riceve la gratitudine che è per me il carburante della vita.

Essere coach richiede un rispetto, una dedizione ed una cura per l’altro che è già di per sé una virtù che se coltivata ti rende una persona migliore.

Sto imparando da persone speciali e sto riversando quello che imparo nella mia professione.

Cosa deve fare un coachee affinchè il tuo lavoro sia efficace per sé?

Quando una persona decide di lavorare con me è già passata attraverso le maglie della mia selezione preventiva. Ho scelto di lavorare con persone che fossero in target preciso per me, persone che rispondessero direttamente alle mie esigenze. Credo che lavorare in questo modo premi entrambi. Per tornare alla domanda, un coachee deve assolutamente essere pronto a ragionare su quello che insieme facciamo, a fidarsi e soprattutto a mettere in pratica il frutto del nostro lavoro. Non mi piacciono i motivatori ed i motivandi della domenica.

Quanti clienti puoi seguire per il coaching in un anno e come li scegli?

Uno, massimo due. Non riesco a fare lo stesso lavoro 8 ore al giorno tutti i giorni, ho necessità di differenziare, cosa che mi permette di raggiungere molto facilmente molte persone e quindi di selezionare accuratamente. Dedico mediamente 8 ore mese per cliente alle attività 121 mentre circa 60 ore mese alle attività di studio e ricerca che mi permettono di poter offrire un servzio all’altezza dello standard che voglio fornire. Ho molto a cuore la relazione con i miei clienti e voglio per loro il massimo.

Come li scegli?

Per empatia, target market definito e fiducia nei miei partners. Nella scelta tra coloro i quali mi onorano della volontà di voler lavorare insieme a me ci sono aspetti quali l’apertura, la curiosità, l’apertura alle relazione, gli aspetti relativi allo stile comportamentale che incarnano, l’assenza di giudizio e la voglia di crescere. Ovviamente il fattore economico diventa determinante considerando le attività che faremo insieme perché credo nel riconoscimento morale ed economico.

Come ti ha aiutato nel coaching la la esperienza di vlogger?

Fare quello che insegni è determinante. Imparare da gli errori e facendo è la migliore scuola. La mia attività su YouTube  e nella creazione di contenuti per il web è in continua evoluzione. Da quando ho aperto il mio primo Blog (all’epoca c’era la 56k) fino ad oggi le cose sono cambiate molto, la mia vita, il mio lavoro ed il modo di guardare il mondo nella lente della telecamera. Certamente tutto fa parte di quello che oggi faccio. Sono passato dal blog satirico ed irriverente al raccontare le mie giornate alla videocamera (quando ancora Casey Neistat andava in bicicletta cadendo nelle piste ciclabili di New York) alla creazione di contenuti per aziende/organizzazioni ed eventi con tematiche definite dal cliente.

Cosa hai imparato seguendo come responsabile della comunicazione il tuo cliente Paolo Svegli?

Paolo è un amico, lo è diventato lavorando insieme. Parlando di coaching ho imparato cosa è il coaching e l’approccio del coach ed il rispetto per il coachee, soprattutto ho imparato a come incastonare questo tipo di relazione nel mio lavoro di Personal Branding Strategist.

Cosa rappresentano per te suonare il basso e la fotografia ?

Sono l’estensione naturale del mio spirito. Che paroloni… A parte i sofismi, sono parte di me, sono mie passioni che ho trasformato in impresa per goderne anche quando “normalmente non si può”. Sono nato in una famiglia di artigiani ed artisti del legno, immersi fino ai gomiti nella musica, grazie a questo mi sono appassionato ad essa ed ho cominciato prima a studiarla e a suonarla professionalmente, poi a costruire strumenti musicali. La passione per la fotografia ed il video nascono dall’aver avuto in casa una mamma con la passione del documentare gli avvenimenti importanti. Da piccolo rubavo la macchina fotografica e la cinepresa dei miei genitori per sperimentare e da adulto ho riversato questa passione per la narrazione e la testimonianza nei contenuti che produco per me e per i miei clienti. I social media hanno potenziato ed evoluto il tutto e continuano a farlo ogni giorno. Il giorno in cui smetterò di divertirmi e di imparare sarà il giorno lontano in cui vi dirò arrivederci dall’altra parte… e chissà.

Per incontrare Carrozzo potete:

  • visitare la sua pagina www.alessandrocarrozzo.it
  • partecipare un suo seminario o corso Asentiv
  • partecipare a incontro di networking dove è speaker
  • visitare il suo capitolo Bni dove è membro e responsabile della formazione : Visita Bni Malatesta 

Sapete cosa sono tutte le persone come Alessandro?

Sono Autostrade per le referenze!

Se nell’agosto del 2016, in quella tarda mattinata afosa, non  lo avessi aspettato, accettando il suo ritardo di 40 minuti, oggi non lo avrei raccontato .

121 connnection!